I.
Finché una musica non l’insinua
l’anima se stessa ignora, né esiste
forse – celata
in impalpabili membrane
e richiamata ora a un tratto a essere
II.
Vai a posarti nella notte
come una pietra bianca, un pane
– nel sonno il sogno il silenzio
a lievitare
III.
Al risveglio
la fessura, il taglio in te è alto,
lunghissimo
– arriva al cielo
IV.
A ogni curva della strada
l’enorme luna invernale,
ventre gravido,
sulla terra pesa, tra i neri boschi
A ogni notte perde un’unghia di luce
– ignorandosi, col cielo si sfalda
A ogni sguardo è ombra, assenza
V.
La luce della neve
vegliando la notte intera
dai riquadri
alle finestre
La notte è bianca
d’ossa uova e grasso,
pietre pelliccia e piume di cigno,
d’anitra,
i cari morti
e i vivi
Inquieta, infinita attesa d’alba, o sonno –
ma è alba, barlume,
l’intera notte:
pareti di roccia,
neve, luna
non dormono: emanano luce
Vegliando la notte intera
– cane accanto al fuoco,
fedele a fianco a un altare –
l’anima è cosa sottile
come i vetri
alle finestre
(fine 2017-inizio 2018)