Anatre in volo
Anatre selvatiche in volo
lungo la sponda del Naviglio
come in una stampa di Utamaro
un haiku di Bashŏ:
la natura non conosce limiti
sa sempre come sorprenderci
anche in questa campagna sfigurata
da superstrade e dormitori.
Sento solo dolcezza in questo mattino di settembre
è il primo giorno di scuola
ma ho deciso di non correre
c’è qualcosa di selvatico in me
che mi trattiene
la coscienza del mio becco arancio
della mia cascata di piume
l’istinto mi dice: resta
porta la tua classe qui al fiume
dove nessuno si sentirà mai stupido o solo
qualunque sia l’altezza e la durata del volo.
in Frammenti viola (2016)
*
In volo
Il mio corpo si apre sulla città
come uno scroscio di pioggia estivo
un bene primordiale di luce
che aderisce al dorso delle cose.
Succede ancora che una forza si muova
ci smuova organi come macigni
– dovremmo lasciare certi pesi al suolo
tentare il volo come gli antichi
per fonderci coi rumori del cielo.
Sono vicina al cuore del tuono
più di quanto avreste creduto,
ché io non ho ali né motore
mentre voi potreste scomporre le nubi
rifondere l’oro del ranuncolo
con tutto il vostro sapere.
In me sussiste qualcosa d’incompiuto
forse è per questo che non temo il vuoto.
in Il pomeriggio della tigre (2018)
*
Elisabetta SANCINO
Frammenti viola
“La carrucola del pozzo”, 96, rue de-La-Fontaine, Torino, 2016
Il pomeriggio della tigre
“I granati”, Terra d’ulivi edizioni, Lecce, 2018
Pubblicato in La poesia e lo spirito