Sul Llobregat
Dal verde immarcescibile della canfora
due note, un intervallo di terza maggiore.
Il cucco, non la civetta, ti dissi; ma intanto, di scatto,
tu avevi spinto l’acceleratore.
*
Eugenio MONTALE, La bufera e altro (1940-54; pubbl. 1956)
in Tutte le poesie
a cura di Giorgio Zampa
Oscar Mondadori, Milano, 1990
Due tempi
La civetta è un uccello pericoloso di notte
quando appare sul suo terreno
come un attore sulla scena
ha smesso la sua parte di zimbello.
Con una strana voce
fa udire il suo richiamo,
vola nell’aria notturna.
Allora tace chi si prendeva gioco,
si nasconde dietro un riparo di foglie.
Ma è breve il seguito degli atti,
il teatro naturale si allontana.
All’apparire del giorno
la civetta ritorna al suo nido,
al suo dimesso destino.
*
Giampiero NERI, Liceo
Acquario-Guanda, Palermo-Milano, 1982
poi in Teatro naturale
“Lo specchio”, Mondadori, Milano 1998
e in Natural Theater. Selected Poems 1976-2009 by Giampiero Neri
introduzione e cura di Victoria Surliuga
trad. inglese di Ron Banerjee
Chelsea Editions, New York, 2010
Il verso della civetta
Prima di chiuder le persiane
la civetta ti coglie con il verso
che lei sola sa fare.
Un rantolo lungo di grido
che s’invola nel vento di notte.
Gli è sfuggito fra i rami
maturi del sambuco
corre alle balze robuste dei lillà
per tornare abitante sfinito
delle foglie di menta odorosa.
*
Paola RENZETTI, Verrà la notte
“La carrucola del pozzo”, 96, rue de-La-Fontaine, Follonica [GR] 2018
Immagine: Paola Renzetti, Inizio di primavera, olio su cartone, aprile 2018
*
Pubblicato in La poesia e lo spirito